Il campo della disabilità - incontro #1

Quante figure fanno parte del campo della disabilità? Tante, forse troppe, eppure a volte sembrano poche. È un tema questo ricorrente nel nostro museo, dove il paradosso di una rete che irretisce viene messo in evidenza dai diversi sguardi e da numerosi racconti, spesso in contraddizione tra di loro. Se il concetto di campo lo intendiamo secondo l’accezione del sociologo Pierre Bourdieu, ecco allora che i diversi sguardi in campo non sono un elemento statico, di mera presenza, ma assumono – e incorporano - un punto di vista che è parte di un intricato rapporto di forze. Ognuno sta lì a tirare la rete dalla sua parte, per capirci. Qualcuno questa rete la taglia, qualcuno tira troppo e la spezza, ma il nodo resta.

Lo sguardo di una persona con disabilità, di un familiare, di un operatore, di uno psicologo, di un assistente sociale, di uno psichiatra, di un volontario, di un passante. Ognuna di queste figure sembra giocare una parte - la sua parte - come se da un mazzo di carte, a un certo punto uscisse fuori la sua di carta.

E allora proviamo a disegnarle queste carte, proviamo decostruire il campo e a costruire un mazzo di carte vere e proprie. Si inizia oggi, con “i ragazzi”, termine con il quale inconsapevolmente (?) definiamo l’adultità e la sessualità mancata di persone con una disabilità intellettiva. Lo faremo guidati da Stefano Onnis, direttore del Museo, con l’aiuto dell’illustratrice Marta Porro. Come rappresenteranno “i ragazzi” la loro carta? E come si immagineranno quella delle altre figure in campo? NB: Il laboratorio è a numero chiuso. Per info e prenotazioni (obbligatorie): casamuseo@comeunalbero.org

Progetto realizzato con il sostegno della Regione Lazio per Biblioteche, Musei e Archivi – Piano annuale 2021, L.R. 24/2019